Osteoporosi e Osteopenia

OSTEOPOROSI e OSTEOPENIA: è possibile prevenire?

L'osteoporosi è una malattia del tessuto osseo che tende a perdere densità, diventare poroso, essere meno resistente e più incline a fratture. A causa di fattori fisiologici e ormonali si presenta con maggiore frequenza nelle donne. In Italia il 33% delle donne over-50 e il 12,5% degli uomini over-60 ne sono colpiti.

Con osteopenia invece, si intende una riduzione della densità ossea, che però non è ancora definibile come patologica.

È possibile prevenire l'osteoporosi e l'osteopenia? La struttura del nostro tessuto scheletrico è influenzata al 50% da fattori genetici e per il restante 50% da fattori legati allo stile di vita e al benessere della persona.

Ci sono delle strategie che si possono adottare per cercare di attivamente aiutare il tessuto osseo a rinforzarsi o deteriorarsi con minore velocità.

COS'È IL TESSUTO OSSEO?

Le ossa anche se possono sembrare qualcosa di statico e immutabile, in realtà sono un tessuto vivo e molto attivo: infatti, in media un osso nel giro di 120-200 giorni viene completamente rimodellato.

A svolgere questo fondamentale lavoro ci sono due cellule specializzate che si chiamano osteoclasti e osteoblasti: le prime hanno il compito di riassorbire il tessuto osseo, le seconde di depositarne di nuovo. Il rapporto tra velocità di rimozione/formazione di nuovo tessuto osseo è il centro del problema dell'osteoporosi.

Crescita, equilibrio, regressione

Fin quando la deposizione di tessuto osseo è maggiore del riassorbimento si è in fase di crescita (fino ai 20 anni). C'è un periodo di consolidamento (fino ai 25-30 anni), per poi entrare in una fase di equilibrio (fino ai 50-60 anni), fino a spostarsi verso una fase di regressione dell'osso che coincide un maggior riassorbimento in età matura.

Dopo la fase di equilibrio uomini e donne perdono ossa a un tasso rispettivamente di circa lo 0,3% e lo 0,5% all’anno. La perdita ossea nelle donne è ulteriormente accelerata da una carenza di estrogeni a un tasso del 2% all’anno durante la menopausa.

Ci sono però casi dove l'eccessivo riassorbimento di tessuto osseo non coincide con l'età o fattori fisiologici.

LE CAUSE DELL'OSTEOPOROSI

La causa fondante dell'osteoporosi è lo squilibrio a favore degli osteoclasti che riassorbono troppo tessuto osseo, senza dare il tempo agli osteoblasti di depositarne di nuovo.

Questa è una condizione patologica che può presentarsi in due tipologie ben distinte:

  • osteoporosi primitiva, cioè è quella che si può manifestare fisiologicamente nelle donne over-50 e gli uomini over-60. Estrogeni e testosterone sono due ormoni sessuali di fondamentale importanza anche per la buona salute delle ossa e dello scheletro in generale. Infatti nell'uomo la comparsa di osteoporosi è dovuta principalmente alle variazioni nell'equilibrio tra testosterone ed estrogeni. Nelle donne, invece, si presenta a causa della riduzione dei livelli di estrogeni principalmente in menopausa e post menopausa.
  • osteoporosi secondaria, può interessare tutte le età e si origina come effetto collaterale dall'uso di alcuni farmaci, particolari terapie o la presenza di altre malattie. Ad esempio disturbi endocrini (ipogonadismo, sindrome di Cushing, deficit dell’ormone della crescita), le malattie sistemiche autoimmuni, le sindromi da malassorbimento, bronchiti croniche ostruttive, malattie neuro-muscolari.

I SINTOMI DELL'OSTEOPOROSI

L'osteoporosi è una malattia asintomatica: è quindi possibile che il soggetto non si accorga di esserne affetto fino al momento in cui l'osso è talmente fragile da fratturarsi.

Quello che si può fare per cercare di identificare per tempo la malattia è quello di studiare il metabolismo calcio-fosforo con specifici esami del sangue e soprattutto sottoporsi all'esame di densiometria ossea (MOC o DEXA). Per richiedere questo tipo di esami è necessario valutare la situazione clinica con il proprio medico e successivamente con uno specialista.

OSTEOPOROSI E PREVENZIONE

Come detto l'osteoporosi è una malattia dovuta a un eccessivo riassorbimento di tessuto osseo da parte degli osteoclasti. È però anche vero che il nostro stile di vita incide sulla salute e il benessere dell'organismo, quindi anche del tessuto osseo.

Qualsiasi strategia che aiuti ad aumentare o mantenere la capacità di un individuo di massimizzare il picco di massa ossea, è utile per aumentare la probabilità di ritardare il più possibile la comparsa dell’osteoporosi.

Prevenzione primaria

Si parla di prevenzione primaria quando si identificano buone abitudini da adottare lungo il corso della vita per ridurre i fattori di rischio e quindi la probabilità di insorgenza di osteopenia e osteoporosi.

I fattori della prevenzione primaria sono:

  • avere un adeguato introito di calcio con la dieta, infatti il calcio è una componente essenziale per la mineralizzazione delle ossa e il 99% del calcio è conservato proprio in questo tessuto;
  • avere normali livelli di vitamina D, perché questa vitamina permette al calcio di essere assorbito;
  • avere una regolare esposizione solare, anche di pochi minuti al giorno, è importante per garantire la sintesi di vitamina D anche grazie ad integratori contenenti questa importante vitamina.
  • effettuare un regolare esercizio fisico, infatti l'allenamento favorisce la “modulazione virtuosa” del rimodellamento scheletrico. Questo processo favorisce la neoformazione del tessuto rispetto al riassorbimento osseo;
  • evitare il fumo perché il fumo è tossico per le cellule e abbassa i livelli di estrogeni;
  • limitare le bevande alcoliche;
  • restare in una condizione di "normopeso", infatti non sono solamente il sovrappeso e l'obesità ad avere ripercussioni negative sul benessere dell'organismo, ma anche l'essere sottopeso con un basso indice di massa corporea;
  • effettuare check-up in caso di familiarità di questo tipo di disturbi ossei.

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  • Indicato per chi si espone poco alla luce solare
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ALIMENTAZIONE E INTEGRAZIONE PER LE OSSA

L'alimentazione è sempre la fonte principale per introdurre i nutrienti necessari al corretto funzionamento dell'organismo. Quindi fin da bambini è importante introdurre un adeguato apporto di calcio tramite il latte e i suoi derivati, ma anche ortaggi a foglia verde, legumi, ecc.

È anche importante consumare alimenti in cui sono presenti buone quantità di vitamina D, come le uova o alcuni pesci come il salmone.

Ci sono però situazioni in cui per scelta o necessità non si possono mangiare alimenti di origine animale o contenenti glutine. Oppure a causa dello stile di vita prettamente sedentario tra casa, ufficio, scuola è difficile esporsi alla luce solare per innescare il processo di produzione della vitamina D.

In queste situazioni è utile valutare una integrazione di specifici principi attivi per aiutare il benessere delle ossa. In particolare ti consigliamo di integrare la vitamina D.

Infatti l'EFSA (l’autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) ha confermato che una carenza di vitamina D può portare a demineralizzazione delle ossa. Infatti, il ruolo della vitamina D è quello di mantenere ottimali e in equilibrio le concentrazioni di calcio all'interno e all'esterno delle cellule. Senza questa vitamina, anche in presenza di concentrazioni sufficienti di calcio, le cellule non sono in grado di gestirlo e utilizzarlo al meglio.

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